Commenti e post discriminatori, stereotipi e narrazioni di odio contro le donne musulmane: il mese di luglio si apre con la, ormai comune, ondata polemica online contro il capro espiatorio del momento, questa volta causata da un Bahja Pool Party, un evento privato per sole donne, che ha fatto riemergere narrazioni e frasi fatte di stampo islamofobo e xenofobico.
L’episodio intriso di una carica altamente discriminatoria di per sé, mostra anche l’effetto che la realtà digitale scarica su quella fisica: il mondo phigital (unione dei termini “physical” e “digital”), dove l’escalation di odio e discriminazione raggiunge il suo zenit. Il fiume di narrative stereotipate, discriminatorie e polemiche presenti online causa infatti l’annullamento dell’evento nel mondo offline.
Trovate allegato il paper scritto da Viviana Gullo nell’ambito dei progetti TRUST (GA n 101049611) e STAND-UP (GA n. 101049532), co-finanziati dalla Direzione Generale – Giustizia e Consumatori della Commissione Europea.