CARCERI: NUOVE TECNOLOGIE PER CONTRASTARE LA RADICALIZZAZIONE - Agenfor International

CARCERI: NUOVE TECNOLOGIE PER CONTRASTARE LA RADICALIZZAZIONE

DOSSIER
Articolo a cura di Marina Caneva


L’applicazione al contesto penitenziario di nuove tecnologie di alto livello per sperimentare prassi innovative e modelli di management in linea con l’evoluzione tecnologica è il tema che ha animato la giornata di lavori organizzata dal Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria del Triveneto, in collaborazione con la Fondazione Agenfor International, sotto l’egida dei progetti europei J-Safe e Mindb4Act.

Grazie al progetto J-Safe è stato ideato un Laboratorio Sperimentale (ELPeF – Experimental Lab of Penitentiary Forensics) che si propone di elaborare soluzioni che vanno dall’utilizzo di tecnologie all’avanguardia al servizio della sicurezza per l’uso più efficiente delle risorse umane e l’agevolazione delle risposte alle esigenze intramurarie della popolazione detenuta, alla sperimentazione di nuove prassi relative al trattamento penitenziario. Con il progetto si vuole contribuire a favorire il raggiungimento degli obiettivi dell’Unione Europea in materia di contrasto alla radicalizzazione violenta tra la popolazione detenuta, nonché di fornire agli operatori della sicurezza strumenti innovativi di identificazione del fenomeno e di elaborare strategie predittive, in un’ottica di individuazione di modelli operativi estendibili a vari Stati europei.

Diversi i soggetti coinvolti nella tavola rotonda al fine di costruire una rete di cooperazione: rappresentanti delle Aziende Leonardo, Italdron, MSAB, Tecoms, Segno, Normau Technology, Austech; dell’associazione culturale Lab4Int, del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Padova, del Comando della Polizia Locale di Rovigo, del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Friuli Venezia Giulia con competenze specifiche sul cybercrime, del responsabile e del vice responsabile del Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria, oltre a esperti di analisi e falso documentale dei Comandi della Polizia Locale di Venezia e Rovigo.

Durante la giornata i partecipanti si sono confrontati in merito all’elaborazione congiunta di prototipi di utilizzo della domotica penitenziaria per la movimentazione e sorveglianza dei detenuti, sistemi di traduzione automatica e di protezione anti-droni, laboratori forensi mobili, sistemi a chiosco per la fornitura di dati ai detenuti, sistemi sicuri e controllabili di comunicazioni verso l’esterno, gestione integrata dei dati oggi distribuiti su varie piattaforme nazionali ed internazionali, formazione e addestramento degli operatori attraverso modelli di realtà aumentata.

Marina Caneva è Referente per la comunicazione del Prap di Padova