Il progetto
DIGITAL RIGHTS mira alla promozione della cultura giuridica europea in materia di diritto penale e di tutela dei diritti umani, anche in ambito di esecuzione penale, con particolare riferimento agli strumenti di cooperazione giudiziaria europea applicati alla tipologia di attività criminali comunemente conosciute come crimini informatici e rientranti nel framework della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla criminalità informatica, anche conosciuta come Convenzione di Budapest.
Il Progetto si articola in tre azioni:
- Progettazione ed erogazione di 8 moduli di formazione in modalità ‘blended’, per un totale di 350 ore, presso le giurisdizioni delle Corti di Appello di Milano (Lombardia), Venezia (Veneto), Bologna (Emilia-Romagna), Trieste (Friuli Venezia-Giulia), Firenze (Toscana), Bari (Puglia) e Catanzaro (Calabria) su come rafforzare in un contesto europeo e transnazionale le indagini e i procedimenti giudiziari relativi a crimini informatici o crimini che presuppongono una componente digitale.
- Organizzazione di due eventi europei in Italia strettamente legati alle tematiche affrontate nei moduli formativi. Essi forniranno un valore aggiunto attraverso la partecipazione online di esperti, policymakers e practitioners.
- Costruzione di un laboratorio sperimentale, con strumenti immersivi 2D e 3D, per la simulazione della gestione di casi transnazionali relativi a crimini informatici, con casistica reale anonimizzata, utilizzo di sistemi di raccolta e analisi forense di prove digitali, verifica della loro ammissibilità, scambio transfrontaliero di informazioni e condivisione di prove digitali, identificazione delle competenti autorità estere e simulazione di casi di rigetto o accettazione di tali prove, anche alla luce della giurisprudenza nazionale ed europea in materia di raccolta, gestione, conservazione, condivisione e utilizzo delle prove digitali.
DIGITAL RIGHTS si presenta come intrinsecamente innovativo grazie ai seguenti elementi:
- Approccio interdisciplinare: Il progetto abbraccia diverse aree, tra cui il diritto, le nuove tecnologie digitali, la sicurezza informatica e la cooperazione internazionale. Questa interdisciplinarietà è innovativa perché riconosce la complessità dei crimini informatici e richiede una risposta che coinvolga una vasta gamma di competenze e prospettive.
- Formazione ‘blended’ e attività pratiche: Il progetto combina elementi online e in presenza, per offrire una formazione pratica e flessibile. L’integrazione di laboratori sperimentali permette ai partecipanti di applicare direttamente le conoscenze acquisite, garantendo un apprendimento più efficace. Questo approccio innovativo all’apprendimento consente ai partecipanti di sviluppare competenze che sono immediatamente utilizzabili nella loro pratica professionale.
- Focus sulle tecnologie emergenti: La prima conferenza europea programmata all’interno del progetto si concentrerà sulle tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, l’Internet delle cose e la blockchain, e sul loro impatto sui crimini informatici e relative investigazioni transnazionali. Questo focus anticipa le sfide future, offrendo un’opportunità innovativa per comprendere e affrontare le minacce digitali emergenti.
- Promozione della cooperazione internazionale: Il progetto promuove attivamente la cooperazione internazionale e transnazionale, coinvolgendo attraverso la loro partecipazione online esperti, policymakers e practitioners provenienti da tutta Europa. Le conferenze europee forniscono una piattaforma per la condivisione di conoscenze e l’interazione tra diversi paesi, promuovendo l’adozione di best practices a livello internazionale e migliorando la collaborazione tra giurisdizioni.
- Laboratorio sperimentale: La creazione di un laboratorio sperimentale con strumenti immersivi 2D e 3D per la simulazione di casi transnazionali relativi a crimini informatici è un elemento altamente innovativo. Questo laboratorio offre un’esperienza di apprendimento coinvolgente e realistica, consentendo ai partecipanti di affinare le loro competenze nella gestione di casi complessi. Inoltre, promuove la collaborazione tra diverse autorità giuridiche e la comprensione delle diverse giurisprudenze nazionali ed europee.
DIGITAL RIGHTS formerà 560 professionisti della giustizia, di cui 294 avvocati, 203 magistrati (provenienti da Tribunali, Corti di Appello e Procure) e 63 ufficiali di Polizia Giudiziaria.
Inoltre, altri 120 partecipanti sono previsti per i due convegni, di cui 48 fra Magistrati e Procuratori nazionali e 52 esteri in rappresentanza dei 26 Stati Membri, 14 avvocati, 6 ufficiali di Polizia Giudiziaria.